mercoledì 16 luglio 2008

Carme 5 di Catullo - versione artistica in napoletano - Introduzione

Scrivere versi in dialetto non è semplice.
Il dialetto fa parte del nostro patrimonio culturale, è parte costitutiva delle nostre radici e della nostra percezione della realtà.
Sebbene siamo tanto radicati a questa cultura senza tempo, i nostri pensieri si articolano sempre meno in dialetto. Ecco che diventa così difficile esprimere con immediatezza pensieri e sentimenti in una forma di dialetto pura, senza espressioni impolverite e ormai inusitate del passato e, tuttavia, senza forme suppletive dalla lingua italiana che possano stonare coi suoni dialettali.
Ho voluto cimentarmi in una traduzione letteraria.
Catullo, più di 2000 anni fa, ha cantato sull’amore totale e assoluto, che dà valore alla nostra esistenza riuscendo a riscattarci dai limiti posti dal tempo. Ed è stata anche la sua poesia a vincere il tempo: i sentimenti espressi nei suoi versi sono senza tramonto, così da poter essere modificabili nella lingua riuscendo ad adattarsi ad ogni contesto culturale.
Al di là di spazio e tempo, l’amore è sempre imperante, e, dove l’argomento è così vivo e sentito, le parole scorrono senza difficoltà…
Ecco che anche il dialetto si risveglia all’amore e si muove con una flessibilità sinuosa, danzando senza impedimenti.


Immacolata Sarnataro

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